domenica 25 agosto 2013

Antico Toscano e Gioiello Nonino

Affermiamo una cosa ovvia, la vita è davvero breve e non abbiamo sempre il tempo per goderci certe passioni, ma quando capita ritengo sia un delitto sprecare tali momenti mangiando e bevendo male, fumando peggio. Questo fugace pensiero applicato alla vita quotidiana è scaturito in una piacevole situazione conviviale, tra persone di gola e di buon gusto.




Immaginate, un grande tavolo al centro di una bella stanza illuminata da un imponente e bellissimo lampadario, voi comodamente seduti e di fronte un piatto in cui siano stati disposti bocconcini di pecorino – alcuni stagionati, altri meno – con a fianco una cascatella di miele di castagno; la stessa varietà di miele utilizzato alle Distillerie Nonino per produrre il Gioiello distillato di miele. Non una grappa con aggiunta di miele, si badi bene, ma distillato in purezza del miele stesso, in otto differenti varietà. Oltre al castagno infatti troviamo acacia, agrumi, corbezzolo, girasole, millefiori, tarassaco e il millesimato. Abbiamo cominciato a gustare il formaggio condito da lacrime di miele, contornato da piccoli bocconi croccanti di pane all'olio d'oliva, il tutto accompagnato da piccoli sorsi di Gioiello. Ma è quando dalla borsa è uscita una confezione di Antico Toscano che il cuore si è definitivamente scaldato, nella prospettiva di quello che sarebbe successo di lì a poco.


L'amarezza e la corposità dell'Antico mediata dal retrogusto dolce del miele di castagno, soddisfa degnamente gli abbinamenti, la piacevole compagnia e l'aperitivo precedentemente gustato. Non c'è competizione fra il sigaro e il distillato, che presenta una gradazione alcolica di 37% vol. C'è solo una esplosione di gusti e profumi che riempiono la bocca e le nari, in un connubio di dolce forza o se preferite forte dolcezza, a rimarcarne l'equilibrio. Non so voi, ma seduto sotto un portico di una casa di campagna immersa nel bosco, in autunno a degustare da un bicchiere ghiacciato il Gioiello Nonino di Miele di Castagno fumando un Antico Toscano mentre, nel silenzio della natura rotto solo dal cinguettio degli uccelli e dall'abbaiare lontano di un cane, è l'immagine – nella mia mente - che più ci si avvicina. Se dobbiamo peccare di gusto, facciamolo bene.

Il Fummelier  c

martedì 20 agosto 2013

Come viene realizzato un Toscano Originale?

E' una domanda che molti appassionati si fanno e a cui, grazie alle manifestazioni in cui le sigaraie di Lucca partecipano, è possibile dare una risposta. Questa è una ripresa dalla fiera - che si svolge ad Udine ogni due anni - "GOOD", del 2009. 
Quello che non molti sanno è che i sigari che si vedono realizzare nel video sono finiti nelle tabaccherie, per l'acquisto, non meno di un anno e mezzo dopo. Tanto è il tempo necessario affinché i sigari siano pronti per essere fumati, dopo aver percorso l'iter della corretta essicazione e stagionatura.

Quest'anno, dal 31 ottobre al 2 novembre sarà possibile vedere di nuovo all'opera l'arte delle sigaraie e il piacere delle degustazioni del Sigaro Italiano per eccellenza - e con "tutti i piaceri della buona tavola" - alla Fiera di Udine per la 4° edizione del Salone Enogastronomico ed Agroalimentare, GOOD 2013.

[URL=http://tinypic.com/r/n3pwmx/6]View My Video[/URL]

Il Fummelier  c

sabato 10 agosto 2013

Del fumare la pipa

Questo è un pezzo scritto molti anni fa e che avevo "perso". Riveduto e corretto, ora che l'ho ritrovato non lo lascio solo...

Lei è là, e ti guarda; tu ne sei affascinato, ma è troppo bella per te. Ti giri indietro e ti guardi attorno per capire se è proprio te che sta guardando. Si, guarda te, ha scelto te e ne sei compiaciuto. La chiedi e te la porgono, tu ne valuti i vari aspetti. La soppesi, la rotei fra le mani, la senti al tatto, ascolti le sensazioni che ti dà. La senti fra i denti, sulle labbra, ne annusi l'odore. E' deciso, sarà tua.





Arrivi a casa e la poggi sul tavolo, la guardi e ti rendi conto che è quasi snob nella sua riservatezza, molto signorile ed elegante. Lo sai, è lei a chiedertelo, miscela inglese. E' anche la tua prima volta, forse, e sai che non sarà semplice affrontarla, non sei esperto e non sei abituato.
La guardi nuovamente e lei capisce, comprende. Ti pare che abbia cambiato atteggiamento, che si giri di lato e ti guardi di sottecchi. Per la tua prima volta accetta una miscela leggera, adatta a te. Per soddisfare lei ci sarà sempre tempo.
Prendi la latta di Caledonian 10, la apri e d'istinto avvicini il naso. Lo fai sempre, anche con la busta nuova del caffé. Sono quei primi attimi di profumo a occhi chiusi che ti soddisfano maggiormente, forse perché sono così fugaci. Appoggi le dita sul tabacco, ne percepisci al tatto l'umidità, l'oleosità, la fragranza. Ne prendi dei pizzichi fra le dita e lo fai ricadere, strofinando fra loro i polpastrelli, poi li annusi. Lei aspetta paziente.

Ti senti osservato, giri la testa e la prendi con la mano. Lei è pronta ad accogliere il tuo nuovo amico. Ne prendi un pizzico fra le dita e lo lasci cadere dentro al fornello, le dai dei colpetti sul fianco e lui, contento, si adagia sul fondo. Ne prendi ancora e ripeti il gesto, due colpetti e poi col polpastrello lo schiacci leggermente. Ancora una volta, lo sollevi dalla sua precedente casa, lo metti nella nuova e schiacci, stavolta in maniera più decisa. Sei arrivato a tre quarti della stanza e lei ti chiede di fermarti. La tentazione di riempire completamente la stanza  è forte, ma sebbene sia la prima volta per entrambi, è lei che comanda, sai che ha ragione lei. Ti fermi. La porti alle labbra e aspiri, da spento. Passa troppa aria, mentre aspiri schiacci col dito il tabacco e valuti. Si, adesso l'aria passa e hai la sensazione che il tuo nuovo amico voglia farti notare che c'è. Guardi all'interno della stanza e vedi che puoi aggiungere un altro pizzico di tabacco, lo premi e riassapori l'aria dolce e aromatica che ti arriva sul palato mentre decidi se hai schiacciato alla giusta pressione. Sai che se non passa più l'aria devi svuotarla e ricominciare da capo.

Ecco, lei sospira contenta, lui è rilassato dentro al fornello e attende. Poggi la pipa sul tavolo stando attento a non farla rovesciare, chiudi la latta e la sposti da un lato. Riprendi la pipa in mano e con l'altra prendi l'accendino. Annusi l'aria, hai annusato lui e lei, prima da soli, poi insieme. L'altro ti osserva. E' lui che accenderà la passione, letteralmente. Ma sei tranquillo, non è il rozzo americano affascinante a benzina che lascia dietro di sé una persistente scia della sua passata presenza. L'altro è più discreto, sa di essere importante e sa che tanto meno si farà notare, tanto più il suo lavoro sarà apprezzato. Butano è indelicato come nome, ma l'altro sa che è più importante la sostanza, nel suo lavoro, che non l'apparenza o la musicalità del nome. Accendi, e avvicini la fiamma alla cima del fornello e cominci, lentamente e tranquillamente, ad aspirare. Assapori le prime volute di fumo nel palato, sulla lingua, in bocca. Lui, dentro, è come se non se lo fosse aspettato, come colto di sorpresa, o forse come per un dolore iniziale improvviso, si alza. Tenta di uscire. Tu lo sapevi che sarebbe successo. Ti avevano avvertito. Non ti innervosisci. Posi l'accendino sul tavolo e prendi il pigino. Lo appoggi sul tabacco e lo rimetti a letto, lo adagi con la stessa delicatezza di quando rimbocchi le coperte ad una amante che si è appena addormentata. Riprendi l'accendino e riaccendi, riavvicini la fiamma al fornello e aspiri, il dolore di lui adesso è più smorzato, ormai se lo aspettava e ci aveva, in parte, fatto l'abitudine. Malgrado questo inarca leggermente la schiena e tu, con il pigino, lo riadagi sul fondo.

Aspiri, adesso puoi concentrarti solo sul gusto. Lui brucia di passione, lei cerca di contenerlo, ma il figlio di questo connubio, il fumo,  vuole uscire e dichiararsi al mondo. Ci riesce, ma lo fa tramite te, le tue labbra, la tua bocca, la tua lingua. Tu ne assapori il gusto, la freschezza, gli aromi e poi, lo lasci andare. Continui a gustartelo, lentamente, in modo regolare. Ogni tanto appoggi il piccolo amico tuttofare sulla cenere combusta del fornello e lui, dentro, ti ringrazia, si ravviva e dorme, consumandosi, al buio e al caldo. Lei lo accoglie serena. Ogni tanto lei ti avverte, “ehi, non respira più”, tu chiedi conferma a lui, aspirando. Nulla, nessuna risposta. Allora lo riaccendi e lo riadagi sul fondo, sempre delicatamente, molto delicatamente. Se premi troppo lui si innervosisce e si spegne di nuovo. Lei intanto è sempre vigile e attenta. Ad un certo punto sembra parlarti. Sembra un gorgoglio soffocato, l'aria passa con difficoltà e ti sembra che la bocca si inumidisca. E' il modo che ha lei per dirti che stai aspirando troppo velocemente e troppo violentemente. Di solito oltre a borbottare lei si scalda, ti avverte scottandoti le dita per farti fermare, per farti e farla riposare. Allora entra in scena un nuovo amico. Un amico a perdere, uno che dopo aver fatto il suo lavoro, se ne andrà per sempre. Lo scovolino, morbido, candido, ti chiede di prenderlo con dolcezza e inserirlo nel bocchino. Si incuneerà lui in quello spazio buio ed angusto a fare il lavoro sporco. Arriva pian pianino fino alla fine del cannello, resta alcuni istanti e poi torna fuori carico d'acqua e tutto sporco, sebbene felice di avere svolto bene il suo lavoro, quello di regalarti nuovamente il piacere di assaporare il gusto del tabacco, fresco e asciutto. Facendoti l'occhiolino cade sereno e soddisfatto nel cestino dei rifiuti, tanto sa che in caso di bisogno c'è chi lo sostituisce. La loro forza è nel numero.

Lento lo scorrere del tempo, delicati, ritmati e regolari i gesti. Il tempo passa durante questo scambio di piaceri, ci si può permettere di distrarci. Ci si può far accompagnare dalla musica e dalla compagnia di un buon distillato o dalle chiacchiere di amici cortesi. Il tempo passa, il nostro amico si consuma nel fuoco della passione e in cambio ti rasserena. Lei, intanto, discreta seppur sempre presente, lavora.

Arrivi alla fine, di lui resta solo una polvere grigia impalpabile. Lei basta girarla e lui “cade come neve cade e non si posa”, mai batterla, se non sul palmo della mano. Lei non sopporta mai la violenza. Lui non c'è più ma adesso è lei che necessita delle tue attenzioni. Non può restare così. A lavorare ci si sporca e lei non fa eccezione. Ma sporca non può restare, sarebbe ingiusto nei suoi confronti e si vendicherebbe le prossime volte.

Una sola cortesia ti chiede: non separar a caldo le due parti di sé. Corpo e bocchino sono diversi. Si sposano bene insieme, ma come sempre, maschio e femmina, reagiscono diversamente alle sollecitazioni della vita. A caldo non vanno mai separati, si arrabbierebbero e rischierebbero di farsi del male reciprocamente. Per pulirla dalla presenza di lui, ormai quasi solo un ricordo, tornano loro; gli scovolini. Come prima, avanti e indietro nel cannello e poi, piegato a U, nel fornello a togliere ogni traccia del recente amante da sé. Ogni volta che accoglie un nuovo amante, o anche lo stesso delle volte precedenti, lei pretende, giustamente, di essere in ordine, pulita e truccata. Non sta bene accogliere gli amanti in maniera trasandata.

Adesso è il momento del riposo. Lei ha bisogno di riposare, all'aria, non in un cassetto o in un sacchetto. Deve respirare e asciugarsi dalle fatiche; solo così, la volta successiva potrà regalarti sempre migliori sensazioni.

Fumare la pipa è uno scambio di cortesie e di attenzioni fra tutti gli elementi del gioco. Cortesia, attenzione e... rispetto. Solo così fumare la pipa sarà sempre un piacere.


Il Fummelier  c