venerdì 21 novembre 2014

To Absent Friend(s)"...il piacere di un incontro 2014"

L'inizio di giornata non lasciava presagire una gran bella serata. Pensieri, e rimuginamenti vari in merito ai “soliti” problemi e alla mancanza di soluzioni ottimali, non aiutavano. Sapere inoltre che uno degli “aficionados” e sua moglie, non avrebbero partecipato, com'era invece piacevole consuetudine, rischiava di rendere incompleta la serata. Completa non lo è quindi stata, data la loro assenza, ma quasi perfetta si. Avevo promesso di scrivere e pubblicare un resoconto della undicesima edizione di “...il piacere di un incontro” 2014 proprio in suo onore e su sua richiesta “per farlo sentire un po' là con noi”, ma come si suol dire in questi casi, forse gli farà più male che bene. Per quanto si è perso. 
A dire il vero una piccola avvisaglia di positività quotidiana l'aveva fornita la vicina di casa che per ringraziarmi dell'aiuto a trovare delle fonti e dei testi per una ricerca scolastica della nipote, mi ha omaggiato di due piccioni già belli puliti e che adesso stanno dolcemente e sommessamente cuocendo nella pentola di ghisa. E finalmente ero pronto per la serata...

Serata ineccepibilmente - come al solito - organizzata e condotta dalla “Fiorica's Family” dell'omonima tabaccheria udinese, nelle figure di Floreana, Giuseppe e Livio.
Floreana – che ha presentato anche la sua ultima fatica letteraria “La Superstizione - dalla Mesopotamia all'Europa fra Religione e Magia” coadiuvata nella presentazione del libro dal prof. Angelo Floramo, amico e persona stimata.

Prof. Floramo, Dott. Fiorica, Cristina Nonino, Floreana Nativo (foto di Ricky Modena)
Uno di quelli che – in un periodo brutto della tua vita – non “scompare” e ti dà una mano a venirne fuori...e questo – perdonate la divagazione – è molto meno scontato di quanto romanticamente tanti affermano di poter dire dei loro “amici” (feci questo errore anche io) che alla prova dei fatti, non si manterranno tali. 

Prof. Angelo Floramo (foto di Ricky Modena)
Di ciò gli sarò sempre grato. E con questo, chiudo la parentesi: )
Proprio in virtù di questa occasione, mi ha accompagnato in questa serata di degustazioni culturali, eno-gastronomiche, tabagifere e conviviali, una cara amica - Michela - interessata all'argomento del libro in questione. Astemia, non fumatrice e un po' “pesce fuor d'acqua”, per come si è lei stessa definita, sarà lei che fornirà quel valore aggiunto alla serata che mi sarebbe sicuramente stata avversa, come al solito. Vado a spiegare.
Nel corso di questi incontri si svolgono un paio di estrazioni per vincere alcuni pregevoli premi messi a disposizione da produttori amici e partner della serata. In genere sono due i momenti ludici, il primo vede il tentativo di riconoscere la regione di provenienza di un vino degustato alla cieca. Fra coloro che indovinano – anche se molto spesso è capitato che indovinasse solo una persona sulle 80 circa che partecipano – si sorteggia il fortunato. Il secondo è esclusivamente affidato alla fortuna, dato che vengono estratti da un contenitore, quattro biglietti numerati, la cui copia gemella è stata fornita all'arrivo ad ognuno dei partecipanti.
Facciamo però un poco di ordine e diamo una linearità al discorso.
Arrivati e depositati i soprabiti presso il guardaroba, siamo stati accolti – oltre che per i saluti – per avere biglietto numerato, sigaretto di benvenuto (Cohiba) e dare il via all'aperitivo a buffet. Vini delle Vigne di Zamò e vassoi a ciclo continuo – quindi sempre caldi ed appena fatti - di pizza, bigné di pasta fritta e farciti di patè di fegatini e altri ripieni di baccalà mantecato, verdure fritte, olive all'ascolana, polpette di carne, crocchette di patate, polpettine di riso e speck e altro ancora.
Finito di mangiare e di bere, oltre che salutarsi e chiacchierare amabilmente con vecchi amici e conoscenti e nuovi acquisti della serata, ci siamo accomodati nel salone approntato appositamente con tavoli apparecchiati di tutto punto. 

Panoramica della sala ed ospiti (foto di Ricky Modena)
La presentazione del libro è stata oltre che interessante, molto divertente, merito della capacità oratoria dell'autrice e del professor Floramo che han reso leggeri, argomenti non proprio facili. Dato che la nascita e la storia della superstizione e della magia includono spesso racconti di omicidi, cannibalismo, sacrifici, invasioni, conquiste e massacri nonché approfondimenti filosofici e antropologici che di primo acchito non sembrerebbero proprio idonei ad una serata conviviale. 

Presentazione del libro (foto di Ricky Modena)


Il Libro presentato (foto di Ricky Modena)
E' arrivato quindi il momento di essere serviti del primo dei due manicaretti offerti dalla ditta Masé di Trieste. Tagliato a mano da uno dei due esponenti/titolari Masè, anche loro graditi ospiti all'incontro, e servitoci a tavola dai solerti camerieri dell'Astoria di Udine, abbiamo avuto il piacere di degustare il “Nero Trieste” - un “praga” (malgrado il nome è risaputo che il cosiddetto prosciutto di praga nasce a Trieste) cotto e ricoperto da uno strato di caramello che appunto risulta nero alla vista e deliziosamente dolce-amaro, assaggiato assieme alla rosea carne della coscia di maiale cotta. Il tutto innaffiato da un buonissimo tocai....pardon, friulano 2012 di Le Vigne di Zamò. 

Taglio del "Nero Masè" (foto di Ricky Modena)
Dopo aver ammirato gli ultimi nati in casa Dupont, l'accendino e la penna in Edizione Limitata 2014, si è dato il via alla degustazione alla cieca del vino (rosso). 

Penna Ediz. Lim. Dupont 2014 (foto di Ricky Modena)
E qui la serata vira in una direzione migliore rispetto a quanto solitamente è accaduto nelle edizioni precedenti a cui ho partecipato. Michela, l'amica astemia, ha bagnato le labbra col vino e ha avuto l'immagine del mare pugliese ed è stata una delle quattro persone ad aver individuato la regione di provenienza di questo Salice Salentino di Leone de Castris che surrettiziamente ci era stato dato in degustazione.
Ero già pronto a fare la danza della vittoria, perché speravo veramente nella cosiddetta fortuna del principiante, per questa prova e – in seguito - nella ferrea regola non scritta che un accessorio da fumo viene vinto da persona non fumatrice, possibilmente invitata per caso e che dichiara “ma io non ci volevo nemmeno venire” e a cui si è regalata la quota di partecipazione per convincerla. Un po' come il famoso “come hai iniziato a fare la modella/attrice?” So, che conoscete la risposta...diciamocelo tutti insieme: “Per CASO...ho accompagnato un'amica a fare il provino e hanno preso me”. Visto? Era facile, vero?
Ma la sorte, nell'estrazione di spareggio, ha scelto uno degli altri tre, ovvero Fabio (della palestra, quello che conosci anche tu, Cesare. Ricordi? n.p.a.a. [nota per amico assente]), a cui è andata, consegnata da Cristina Nonino in persona, gradita presenza assieme al marito, una bottiglia di Grappa Nonino Antica Cuvée.

Cristina Nonino (foto di Ricky Modena)
Assolutamente da menzionare la soluzione data dall'amico Roberto Sgheri nella gara di riconoscimento della regione di provenienza della degustazione cieca, e poiché un'immagine val più di mille parole...

Risposta a: "...indovina la regione italiana"
“Lo Sgheri” (chi è costui?), vincitore di uno zippo, ad un'altra serata, sponsorizzata dall'omonima casa di produzione americana e Club Amici del Toscano, poco prima della sua partenza per l'Afghanistan e nuovamente vincitore di un altro zippo, alla stessa serata un anno dopo, appena tornato dall'Afghanistan. A causa di ciò viene ancor oggi ripetutamente offeso e vilipeso con espressioni qui irripetibili sulla magnificenza del suo apparato posteriore, anche se si fece – almeno in parte, perdonare – per averci donato la pezza ricamata del Club del Sigaro Toscano da lui creato e gestito ad Herat, quand'era in missione. A lui oggi il nostro affetto e la nostra solidarietà per il superamento di questo periodo di salute infelice, dovuto alla convalescenza (con prossima riabilitazione) per l'operazione subita dopo la rottura del tendine distale del bicipite del braccio destro, che lo menoma non poco. 

"Lo Sgheri" (foto di Ricky Modena)
Seconda fase gastronomica con Masè ed il suo rinomato e delizioso prosciutto cotto in crosta di pane, accompagnato da un ottimo Schioppettino 2008 sempre di Le Vigne di Zamò.
Poi la conferma della regola di cui sopra e di cui ho ancora vivido un esempio lampante. Mi ricordo ancora. Successe tre anni fa, se non mi fa difetto la memoria per quanto concerne il tempo passato. Una donna, amica di un assiduo frequentatore di queste serate che – non fumatrice, per la prima volta ospite a “...il piacere di un incontro” e a cui era stata offerta la partecipazione dall'amico “cavaliere” della situazione. Vinse un accendino della serie Classic di Dupont che ha regalato, appunto, al suo accompagnatore. Ebbene...confidavo in tale “superstizione”. Ho avuto ragione.
Passati successivamente ad altri, l'accendino minijet e la Penna Dupont, è stato chiamato il numero 21 (io avevo il 22, ovviamente) con in palio un Humidor Habanos - Edizione Limitata - Hoyo de Monterrey e io ho cominciato a fare festa, a ridere e saltare come un bambino. 

Momento dell'apertura del premio
E ho reagito così per una serie di motivi...la cosa è ironica.
  • Vince il premio appunto “l'amica che partecipa per la prima volta, non voleva venire , che non beve e che non fuma ,e a cui hai offerto la serata”.
  • Io stesso sono produttore – fra le altre cose - di humidor (sebbene di altra tipologia e filosofia di costruzione).
  • Convinco l'amica a “girarmelo” come regalo di natale anticipato.
Adesso fa bella mostra di sé in casa, e custodisce ed affina il sigari “comunitari” che l'amico Mirco Mastrorosa lasciò in deposito presso la mia umile magione, per avere da fumare ogni qual volta ci si ritrova assieme, compreso Cesare...”the absent friend” della serata, e motivo di questo mio lungo e – spero da lui – apprezzato resoconto. 

Humidor sul luogo di lavoro
Subito dopo ad ognuno di noi è stato offerto un Trinidad Reyes, il “piccolo” della casa cubana, piccolo di formato, ma non piccolo di gusto. Accompagnato dalla grappa “che si abbina bene con qualunque sigaro” - che ho in tal modo definita allo scorso Good , in presenza di Cristina Nonino alla degustazione da me condotta con l'Antica Cuvèe.
E così, proseguendo i nostri discorsi sul cinema, la musica, la carriera di attrice dell'hostess della serata, Ruth anche lei al nostro tavolo, e altri argomenti intavolati con Livio Fiorica, Ricky Modena il fotografo, Alessio, un restauratore che ha vissuto e lavorato in Cina e in altri interessanti paesi, si è conclusa la serata. E tutti vissero felici e contenti :)




Il Fummelier  c

venerdì 14 novembre 2014

Toscano Opera in 5 Atti


Descrivere una novità mette sempre in agitazione. Un nuovo Sigaro Toscano non fa eccezione. Così come il produttore di un nuovo vino della sua cantina, di un birraio per una sua nuova luppolata o di MST per quanto riguarda un nuovo sigaro, le aspettative son tante, il timore che il nuovo non venga apprezzato o non piaccia o - al contrario - la speranza di fare centro, sono sentimenti legittimi e comuni al piccolo produttore artigianale come al grande produttore di comprovata esperienza. Ho già scritto dell'Opera e della sua versatilità abbinato al Quintessentia delle Distillerie Nonino - trovate la recensione estesa nel sito del Club Amici del Toscano - del fatto che leggerezza e gusto ne facciano un sigaro idoneo come aperitivo, come tutto-giorno o, per chi non sia a suo agio con i Toscani di grande forza, come digestivo. Quello però a cui tengo ora non è dare una mera valutazione delle qualità del sigaro. Una visita al sito del Club Amici del Toscano a leggere la scheda tecnica del Nuovo Toscano Opera, è d'obbligo per un appassionato, così come per un semplice curioso. Il sigaro va provato. Amabilità, leggerezza ed aromaticità sono i primi tre aggettivi che comunque utilizzerò in questa sede per dare un'idea di base, in modo da avere qualche punto di riferimento da cui partire. Mi sembra giusto, altrimenti è come imbarcarsi su una nave senza strumenti e col cielo coperto; va bene per i temerari, ma non tutti lo sono.
Quanto invece si può fare e non è scritto in nessuna guida, scheda o confezione, è stilare e descrivere alcuni abbinamenti particolarmente apprezzati e confidiamo non banali, che meritino di essere menzionati e descritti. Abbinare uno o più prodotti ad un Sigaro Toscano rende il palco di questo “teatro” - e nel caso di questo Opera la metafora è quantomai calzante – più affollato, e gli attori, degni di riconoscimento. Accomodatevi ove preferite, non si paga biglietto, in platea o in galleria, abbassiamo le luci e osserviamo le quinte dietro il movimento del sipario che si apre e mostra gli attori che entrano in scena. Cinque Atti slegati fra loro...o forse no, comunque non conseguenziali. Cinque partiture differenti ma con un denominatore comune, Toscano Opera.

Qui i 5 Atti (Icon-Panorama)

Link ai Produttori:

- Atto I
- Atto II
- Atto III & Bis
- Atto IV
- Atto V & Bis


Il Fummelier  c